Anno 2005. Prima media. Un pomeriggio qualsiasi
durante l’anno scolastico.
La mia richiesta digitata nella casellina della sezione di
ricerca è in attesa di una risposta. Il computer sta passando in rassegna le
numerosissime voci presenti nell’enciclopedia e dopo qualche attimo di pazienza
il desktop mi comunica il suo responso: “Nessun
risultato trovato.”.
La grande enciclopedia multimediale di una rivista
scientifica, fonte fino ad allora delle mie ricerche scolastiche, sulla quale
riponevo la mia totale fiducia, metteva in luce le sue lacune. I due CD su cui
era contenuta si rivelavano incompleti.
La presentazione che dovevo esporre l’indomani a scuola si
presentava ad un punto fermo. La piccola enciclopedia cartacea era già stata
consultata e quella più completa su CD sfoggiava davanti a me, come unico
aiuto, la sua limitatezza. Come proseguire? Il mio bisogno urgente di
informazioni puntò un dito verso l’icona di Internet Explorer.
Da qualche tempo avevamo fatto mettere l’ADSL, gestita in
pacchetti di ore, che faceva sì che si potesse accedere a internet senza dover
rimanere senza linea telefonica e che aveva altri risvolti pratici tra i quali
offrire una connessione più veloce e a minor prezzo. Nelle precedenti
condizioni infatti, Internet veniva usato solo in rarissimi casi e per tempi
molto brevi: per me rimaneva insomma una misteriosa presenza, verso cui guardavo con
sospettosa diffidenza.
(Immagine con licenza CC) |
La vera svolta ebbe luogo quando facemmo installare il modem
in casa con la linea flat. Fu un grande evento: finalmente potevamo accedere a
internet senza limiti di tempo. Ciò significava che non era più solamente
l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per le ricerche scolastiche dell’ultimo
minuto ma diventava il luogo in cui cercare notizie su qualsiasi genere di
curiosità. Ci accorgemmo che potevamo andare a trovare informazioni sui
personaggi delle serie preferite, che potevamo trovare l’indirizzo e l’orario
del negozio più vicino ed avere informazioni di tutti i paesi in tutte le
lingue possibili e immaginabili.
Ed ecco che l’espressione “surf on the net” che incontravamo nell’ora
di inglese quando studiavamo gli hobby e che traducevamo con “navigare in internet” si arricchiva di un
significato, a me precedentemente ignoto. Da semplice “cercare su internet” diventava
vero sinonimo di esplorare. Esplorare in un oceano di informazioni, in balia di
suggerimenti, link e continui riferimenti a pagine che ci fanno abboccare e
attirano la nostra attenzione verso inesauribili nuovi spazi di conoscenza
umana.
Elena Rener
Elena Rener
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