La professoressa giunge in classe, col proprio materiale da
didatta, con la lezione pronta e lo svariato numero di libri che qualche
ragazzotto più robusto acconsente a portarle da una classe all’altra.
Dopo aver richiamato l'ordine e segnato gli assenti (che ora devono essere annotati sull'odiato registro elettronico), incomincia la lezione.
L’interminabile spiegazione ha inizio ed essa regna sovrana per tutta l'ora. Dalla parte dei banchi altro non si può fare che prendere appunti, cercando di prender nota del maggior numero di nozioni possibili.
L’interminabile spiegazione ha inizio ed essa regna sovrana per tutta l'ora. Dalla parte dei banchi altro non si può fare che prendere appunti, cercando di prender nota del maggior numero di nozioni possibili.
Chi si potrebbe stupire di un tale modello di lezione, se ci
venisse racconta a voce? Nessuno credo. Ciò che stona però, presenziando in
aula, è la costosa e tecnologica Lavagna Interattiva Multimediale che sta,
inutilizzata, dietro all’insegnante.
Il progetto sulle LIM fa parte del “Piano Scuola Digitale” portato
avanti dal MIUR. La loro introduzione nelle scuole italiane fu annunciata per la prima volta dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini nel 2008.
Da allora sono arrivate ad essere presenti in 14,935 (dati risalenti al 2012) aule nella scuola secondaria di primo grado ed il loro numero è destinato a crescere. Ma gli
strumenti tecnologici non bastano. Oltre ad essi è necessario un programma di
formazione per gli insegnanti che faccia sì che queste potenti macchine possano
essere sfruttate al meglio delle loro potenzialità.
Numero di LIM nelle scuole secondarie di primo grado |
L’A.N.S.A.S. ha
condotto in questi anni progetti di introduzione all’uso della LIM per i
docenti ma nella mia esperienza personale mi è capitato di vedere una certa
reticenza a conoscerne appieno le funzionalità. Troppo spesso viene usata come semplice
sostituta delle vecchie lavagne di ardesia quando invece una maggior conoscenza
dei software annessi e, certamente, anche una discreta voglia da parte degli
insegnanti di mettersi in gioco, ne rivelerebbero le straordinarie proprietà.
L’idea che sta dietro alla lavagna interattiva non mira
solamente a sostituire le vecchie lavagne con un genere di supporto simile ma
ha come obiettivo quello di poter portare una vera e propria innovazione
all’interno del sistema didattico.
LIM in un'aula dell'I.C. "U. Saba" di Torino |
Docente (L. Spriano) mostra agli studenti esempi tratti dal Web |
Può decidere di mostrare un’applicazione grafica di astrusi concetti matematici altrimenti così difficili da comprendere. Può scegliere di utilizzare le potenzialità del web per cercare esempi, analizzare casi specifici di argomenti trattati.
Insomma, l’obiettivo ultimo è quello di rendere
l’apprendimento più dinamico e immediato, facilitando il compito degli
studenti.
E forse, chissà, sarà anche un modo per rendere più stimolante il lavoro da insegnanti?
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