venerdì 8 maggio 2015

Alla scoperta di internet

Anno 2005. Prima media. Un pomeriggio qualsiasi durante l’anno scolastico.

La mia richiesta digitata nella casellina della sezione di ricerca è in attesa di una risposta. Il computer sta passando in rassegna le numerosissime voci presenti nell’enciclopedia e dopo qualche attimo di pazienza il desktop mi comunica il suo responso: “Nessun risultato trovato.”.

La grande enciclopedia multimediale di una rivista scientifica, fonte fino ad allora delle mie ricerche scolastiche, sulla quale riponevo la mia totale fiducia, metteva in luce le sue lacune. I due CD su cui era contenuta si rivelavano incompleti.

La presentazione che dovevo esporre l’indomani a scuola si presentava ad un punto fermo. La piccola enciclopedia cartacea era già stata consultata e quella più completa su CD sfoggiava davanti a me, come unico aiuto, la sua limitatezza. Come proseguire? Il mio bisogno urgente di informazioni puntò un dito verso l’icona di Internet Explorer.

Da qualche tempo avevamo fatto mettere l’ADSL, gestita in pacchetti di ore, che faceva sì che si potesse accedere a internet senza dover rimanere senza linea telefonica e che aveva altri risvolti pratici tra i quali offrire una connessione più veloce e a minor prezzo. Nelle precedenti condizioni infatti, Internet veniva usato solo in rarissimi casi e per tempi molto brevi: per me rimaneva insomma una misteriosa presenza, verso cui guardavo con sospettosa diffidenza.

(Immagine con licenza CC)
La mia ricerca poté continuare: sapevo che, a quanto si diceva, tutto quanto non era contenuto nei libri e nell’enciclopedia fosse invece facilmente reperibile sul web. Una volta stabilite le poche parole chiave significative per indirizzare la ricerca, le stesse dopotutto che usavo per la ricerca sull’enciclopedia, gli infiniti risultati erano presto visualizzati sullo schermo e mi offrivano soltanto l’imbarazzo della scelta. Internet era infallibile dove ogni altro strumento di ricerca poteva aver carenze, questo mi era chiaro.


La vera svolta ebbe luogo quando facemmo installare il modem in casa con la linea flat. Fu un grande evento: finalmente potevamo accedere a internet senza limiti di tempo. Ciò significava che non era più solamente l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per le ricerche scolastiche dell’ultimo minuto ma diventava il luogo in cui cercare notizie su qualsiasi genere di curiosità. Ci accorgemmo che potevamo andare a trovare informazioni sui personaggi delle serie preferite, che potevamo trovare l’indirizzo e l’orario del negozio più vicino ed avere informazioni di tutti i paesi in tutte le lingue possibili e immaginabili.

Ed ecco che l’espressione “surf on the net” che incontravamo nell’ora di inglese quando studiavamo gli hobby e che traducevamo con “navigare in internet” si arricchiva di un significato, a me precedentemente ignoto. Da semplice “cercare su internet” diventava vero sinonimo di esplorare. Esplorare in un oceano di informazioni, in balia di suggerimenti, link e continui riferimenti a pagine che ci fanno abboccare e attirano la nostra attenzione verso inesauribili nuovi spazi di conoscenza umana.

Elena Rener

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