venerdì 26 giugno 2015

Piano Nazionale Scuola Digitale : i punti salienti

Nel 2008, per dare un impulso all'innovazione del sistema scolastico italiano, il MIUR ha dato il via al Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), tracciando un percorso ben strutturato, finalizzato a modificare gli ambienti di apprendimento, realizzando sistemi educativi vicini ai nuovi processi di apprendimento degli studenti, e a formare i docenti a nuove metodologie didattiche in cui l’uso delle tecnologie sia centrale.

Lo sviluppo del PNSD si è articolato in varie azioni strettamente connesse tra loro; ripercorriamo quelle principali seguendo uno schema cronologico e tematico:


Azione LIM in Classe 

Un primo step è stato caratterizzato dalla diffusione delle dotazioni ICT che il Ministero ha pensato di individuare nelle lavagne interattive multimediali (LIM, le cui potenzialità sono state discusse in questo blog-post) , per avviare un processo di innovazione in modo "leggero", senza troppo allontanarsi dal tradizionale approccio di insegnamento basato su classe, aula e lavagna, ma che attraverso l’uso della LIM arricchisse la didattica di nuove metodologie e contenuti. L’azione LIM in classe è stata dunque un’iniziativa graduale e motivante, basata su grandi numeri e supportata da un piano di formazione che, in 4 anni, ha fornito a circa 70.000 docenti strumenti e risorse per l’uso di tali tecnologie nella didattica.

Lavagna interattiva multimediale
Immagine soggetta a copyright, Fonte : www.toccaanoi.it


Statistiche sulla diffusione della LIM



Azione Editoria Digitale Scolastica 

L’azione, avviata nel 2010, ha inteso sperimentare, con l’apporto delle Istituzioni scolastiche, contenuti digitali per lo studio individuale e della classe, proponendosi nel contempo di dare impulso al mondo dell’editoria per la realizzazione di prodotti editoriali innovativi. E’ stata implementata una procedura attraverso la quale 20 istituti scolastici, ripartiti tra i vari ordini e gradi di scuola, hanno lanciato altrettante richieste d’offerta al mondo dell’Editoria per incoraggiarlo alla realizzazione di prodotti in grado di interagire efficacemente con le tecnologie digitali presenti nella didattica. 


Azione Scuol@ 2.0 

Avviata nel 2011, l’azione Scuol@ 2.0 ha finanziato inizialmente 14 Istituti scolastici disposti ad abbracciare una linea avanzata di innovazione. Nel 2013 è proseguita finanziando altri 21 Istituti Scolastici, per un totale di 35 Scuole 2.0 su territorio nazionale. Il processo di innovazione avviato prima su larga scala con l’azione LIM in classe e poi potenziato con le azioni Cl@ssi 2.0 e Editoria Digitale Scolastica, non potendo certo limitarsi alla produzione di libri e contenuti digitali o all’uso delle tecnologie a supporto della didattica, nei confini delle mura di un'aula, ha cercato di andare oltre : il fine ultimo del PNSD è quello di riuscire a mutare profondamente il modo di “fare scuola”, realizzando uno spazio collettivo di apprendimento che si estenda anche oltre i confini fisici dell’edificio e temporali dell’orario scolastico e permetta la creazione di percorsi formativi personalizzati e costruiti dai docenti assieme agli studenti, mediante metodi di apprendimento nuovi e dinamici. Tre le principali Scuole 2.0 presenti oggi in Italia vi è il liceo scientifico Ettore Majorana di Brindisi, il cui preside Salvatore Giuliano è stato intervistato da scuolaindigitale.


Statistiche relative alla prima fase dell'Azione Scuol@ 2.0



Ai punti già citati va aggiunto il Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca e dei rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie, entrato in vigore nell'a.s. 2012/13. L'aspetto principale di tale piano è l'introduzione nelle classi del Registro Elettronico, uno dei temi più caldi e dibattuti negli ultimi anni, che sarà al centro del mio prossimo post-inchiesta.

Benedetto Manasseri

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